Quando mostra il suo piccolo mulino gli brillano gli occhi. È un sogno che si realizza giorno dopo giorno, una risposta al mercato globale che non dà il giusto valore alla fatica delle braccia che lavorano la terra, all’amore che serve per far crescere la singola spiga di grano. Luigi Spallucci crede nella terra più che nella toga che indossa ormai da tre decenni.
Sono i miei grani, li seguo dal momento della semina sino alla loro trasformazione
È cresciuto nei campi di suo padre, Luigi Spallucci. Non ha mai rinunciato alla terra, nemmeno quando studiava da avvocato, nemmeno quando il lavoro in tribunale o in studio gli risucchiava tempo ed energie. La terra è una passione. Ed è per questo che nasce “Le terre di Spallucci”, la sua azienda agricola, con la quale ha realizzato il sogno di una mini filiera chiusa: dalla semina al prodotto. Poche trafile di pasta, qualche prodotto da forno. E soprattutto la grande emozione di vedere il frutto del proprio lavoro prendere forma ed essere apprezzato anche dai palati più raffinati.
Il mio articolo sul Corriere del Mezzogiorno del 15 novembre 2024